ORDINAZIONE DIACONALE DI FRA BRUNO GIUSEPPE DEL MASTRO

Il giorno 2 ottobre, presso il Santuario “S. Maria della Croce” in Francavilla Fontana (BR), il nostro confratello fra Bruno Giuseppe Del Mastro è stato ordinato Diacono per l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria di S.E. Mons. Vincenzo Pisanello, Vescovo di Oria.

Ad accompagnare fra Bruno, insieme alla sua famiglia di origine, era presente il Ministro Provinciale, fra Paolo Quaranta, la sua Fraternità di Francavilla F., una nutrita presenza di Frati giunti dai vari conventi della Provincia e numerosi fedeli della locale parrocchia.

A fra Bruno i nostri più sinceri e fraterni auguri!

 « In un grado inferiore della gerarchia stanno i diaconi, ai quali sono imposte le mani “non per il sacerdozio, ma per il servizio” ».Per l’ordinazione al diaconato soltanto il Vescovo impone le mani, significando così che il diacono è legato in modo speciale al Vescovo nei compiti della sua « diaconia ». 

I diaconi partecipano in una maniera particolare alla missione e alla grazia di Cristo. Il sacramento dell’Ordine imprime in loro un sigillo (« carattere ») che nulla può cancellare e che li configura a Cristo, il quale si è fatto « diacono », cioè servo di tutti.Compete ai diaconi, tra l’altro, assistere il Vescovo e i presbiteri nella celebrazione dei divini misteri, soprattutto dell’Eucaristia, distribuirla, assistere e benedire il Matrimonio, proclamare il Vangelo e predicare, presiedere ai funerali e dedicarsi ai vari servizi della carità.

Dopo il Concilio Vaticano II la Chiesa latina ha ripristinato il diaconato « come un grado proprio e permanente della gerarchia »,mentre le Chiese d’Oriente lo avevano sempre conservato. Il diaconato permanente, che può essere conferito a uomini sposati, costituisce un importante arricchimento per la missione della Chiesa. In realtà, è conveniente e utile che gli uomini che nella Chiesa adempiono un ministero veramente diaconale, sia nella vita liturgica e pastorale, sia nelle opere sociali e caritative « siano fortificati per mezzo dell’imposizione delle mani, trasmessa dal tempo degli Apostoli, e siano più strettamente uniti all’altare, per poter esplicare più fruttuosamente il loro ministero con l’aiuto della grazia sacramentale del diaconato » 

(Catechismo della Chiesa Cattolica nn. 1569-1571).

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