Martina Franca Convento “Cristo Re”

Guardianato.

Parrocchia.

La fraternità è tutta impegnata nell’animazione della Comunità parrocchiale di “Cristo Re”.

Tutti i frati favoriscono l’azione di evangelizzazione attraverso le Missioni al popolo, contribuendo al loro svolgimento ed alla loro programmazione.

Contatti

Convento “Cristo Re” – Martina Franca (TA)

P.zza Marconi, 10 • 74015
Marina Franca (TA)
Tel. e Fax: 080.2373311
Email: cristoremartina@ofmle.it
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Fraternità

fr. Paolo LOMARTIRE
Guardiano, Parroco, Economo

fr. Antonio NISI
Vicario, Vicario Parrocchiale

fr. Raffaele BOSCO

fr. Eugenio CAPUTI

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Storia

Martina Franca si può definire città francescana in quanto, per almeno quattro secoli, ha goduto della presenza preziosa di ben tre Comunità di Frati Francescani, che nel corso di quattro secoli hanno inciso profondamente nell’animo dei cittadini sul piano culturale e religioso.

I primi Figli di S. Francesco a stabilirsi in città furono i Frati Minori Conventuali i quali, nel 1474, fissarono la loro dimora alla periferia ovest del paese, l’attuale Piazza Mario Pagano, costruendo la Chiesa di S. Francesco con l’annesso Convento e promovendo la nascita della Confraternita di S. An- tonio di Padova. Qualche anno dopo, nel 1497, giunsero i Frati Minori dell’Osservanza che edificarono una bella chiesa in stile gotico, con annesso convento, intitolandola a S. Maria delle Grazie, poi a S. Stefano e infine a S. Antonio di Padova. La dimora osservante fu ceduta nel 1594 ai Francescani della Riforma, i quali favorirono la nascita della Confraternita dell’Immacolata e del Terz’Ordine Francescano.

Infine, nel 1590, i Frati Minori Cappuccini posero la loro residenza nella Valle d’Itria, costruendo la chiesa e il conventino, oggi detti di S. Antonio dei Cappuccini e custoditi dai Padri Somaschi.

Il nuovo Stato Italiano con le leggi eversive del 1867 distrusse brutalmente queste tre presenze incamerando completamente tutti i loro beni.

Dopo ottant’anni i Frati Minori del Salento, riuniti in un’unica Provincia religiosa, pensarono di ritornare a Martina franca e abitare la loro antica dimora di S. Antonio, ma non fu possibile per la compatta opposizione del clero locale. In alternativa, non fu consentito nemmeno avere la cura della chiesa ed abitare il Convento di S. Francesco d’Assisi dei Padri Conventuali, perché dall’Arcivescovo Bernardi furono affidati ai Padri Missionari della Consolata.

Nonostante tutte queste controversie i Frati Minori di Lecce, guidati dal superiore P. Domenico Imperiale, ritornarono a Martina Franca nel 1944. Per circa quattro anni vissero in maniera provvisoria e di stenti nella grotta della piccola chiesa di S. Michele, nei primissimi tempi, alla periferia orientale di Martina Franca sulla via del cimitero e, successivamente, ospitati nella casina del sig. Caroli. Finalmente nel 1945, dopo aver superate tante difficoltà, i figli di S. Francesco ricevono l’autorizzazione, rilasciata dall’Arcivescovo di Taranto, Mons. Bernardi, e addirittura anche dal clero della città capeggiato da don Olindo Ruggeri, di costruire ex novo una sede conventuale e una chiesa nella periferia sud, sulla strada per Taranto nella zona “Alberone” e Fabbrica rossa”.

In questo momento difficile sostengono e promuovono l’opera di Padre Domenico i Frati martinesi, P. Serafino e P. Cherubino Cannarile e P. Arcangelo Vinci, e le nobildonne Terziarie francescane: Addolorata Martellotta, Onofria Lella e Checchina Ruggeri. In poco tempo su progetto dell’Ing. Guido Bidoli, viene costruita una vasta sala che fungerà da cappella provvisoria al piano terra e, al primo piano, un corridoio con 14 stanze per l’abitazione dei Frati, i quali si trasferiscono definitivamente nella nuova sede soltanto nel 1948.

Intanto, il 28 ottobre 1961 Mons. Bernardi, tramite il Vescovo Ausiliare, Mons. Guglielmo Motolese, affida ai Frati Minori di Martina Franca la cura della Parrocchia con il titolo semplificato di “Cristo Re” a beneficio della gente del nuovo quartiere in continua espansione: come primo parroco fu scelto P. Bernardo Tomaselli.

Se la costruzione del vano cappella e del corridoio sovrastante fu realizzato in tempi brevi nel 1946-47, la storia della costruzione del grande tempio seguì un percorso molto lungo e travagliato. Si dette inizio ai primi lavori di basamento per la edificazione di un’immensa basilica e di un monumentale convento, su idea del benedettino P. Agostino Lanza e su progetto dell’Architetto Tullio Dall’Anese di Roma, il 31 luglio 1945; terminate le fondamenta con la cripta i lavori furono sospesi dopo aver coperto con un solaio tutta l’area della chiesa.

Nel 1946 si affidò l’incarico di elaborare un nuovo progetto al confratello artista toscano, P. Raffaello Pantaloni, che in quegli anni era impegnato a dipingere l’interno della chiesa di S. Antonio a Fulgenzio di Lecce. Il suo progetto proponeva una maestosa e splendida chiesa basilicale di stile toscano, che non fu mai realizzata per gli alti costi che comportava.

Nel 1954-55 l’ingegnere Elvino Miali di Martina Franca, preparò un terzo progetto di chiesa a tre navate, materializzandolo in un plastico di legno, ma anche questo tentativo andò a vuoto.
Solo il quarto tentativo andò a segno; l’incarico questa volta fu affidato dal superiore pro tempore, P. Arcangelo Vinci, all’Architetto, di origini salentine (Maglie) ma residente a Roma, Antonio Provenzano. Il suo progetto, approvato il 10 marzo 1960, contemplava una chiesa quasi quadrata con una grande cupola e lanternino sorretta da otto colonne e con l’altare al centro dell’aula sacra. La chiesa dopo la conclusione dei lavori, fu benedetta da Mons. Guglielmo Motolese il 21 settembre 1963, alla presenza del Ministro provinciale, Padre Guido Epifani.

La nuova chiesa parrocchiale, col titolo di Cristo Re e posta sulla via per Taranto, fu consacrata da Mons. Guglielmo Motolese, Arcivescovo di Taranto, il 24 novembre 1978. Nel 1989 i Frati del tempo decisero di togliere l’altare posto al centro della chiesa e collocarlo in fondo, creando, su progetto dell’Architetto Fortunato-Pignatelli di Brindisi, un nuovo piccolo presbiterio, dando ordine e funzionalità dell’aula sacra.

Contemporaneamente la chiesa fu arricchita con 12 grandi finestre istoriate, opera dell’artista francescano, P. Alberto Farina, e da estesi rivestimenti ornamentali in legno larice bianco, e con due importanti scene affrescate della misericordia, il figliol prodigo e l’adultera perdonata ad opera dell’artista toscano, Romano Cosci. Nei primi anni del 2000 alla cupola fu aperto il lanternino, non realizzato al momento della costruzione. I Frati allogati in una struttura non propriamente conventuale, costituita da un corridoio su cui si affacciano stanze e servizi, curano pastoralmente una nutrita comunità parrocchiale al centro dei moderni quartieri di Martina Franca.